lunedì 30 dicembre 2013

New year's resolutions



Ogni anno, quando sta per arrivare quello nuovo, annoto con la mia grafia scombinata ed una penna che mi vada proprio a genio le cose che mi riprometto di fare o di non fare. Ciò su cui vale la pena porre l'attenzione per crescere, migliorare e per godere delle cose al meglio, con le persone che amo e con me stessa.
Ora prendo il foglio, certo, ma lo faccio anche qui, in questo spazio che sento sempre più mio.

Kitchen- Food : imparare nuove ricette per la macchina del pane. Imparare a cucinare la carne, anche se non mi piace. E comprare la macchina per fare lo yogurt.

Studiare, imparare: migliorare con la macchina fotografica (go manual!)  e studiarne a fondo il manuale di istruzioni. Smetterla di fare l'imbranata tecnologica (che peraltro sono): siamo nel 2014, Veronica. Ripassare la geografia, specialmente quella fisica. Studiare ancora e ancora inglese, nei suoi meccanismi più complessi e meno intuitivi, ricordandomi sempre di  quanto si è comunque  impreparati rispetto all'immensità di una lingua. E continuare ad insegnarlo alle bimbe, ma senza stress.

Economia-mia : Creare il salvadanaio "Family Holidays", al quale destinare ogni mese una cifra per i viaggi che faremo, risparmiando più che si può e facendo rinunce. Perché il viaggio, lui sì, per me è irrinunciabile: è scoperta, avventura, apertura e ispirazione. Una fonte di energia insostituibile. E voglio viaggiare con la mia famiglia, scoprire con loro e vedere le bambine aperte al nuovo, attente, curiose.

Lavoro: aprire il mio negozio su Etsy. Dopo Febbraio, quando sarà terminato il corso di inglese per bambini. Non vedo l'ora. Questo Etsy-progetto mi emoziona ed è una scalda cuore.

Benessere: riprendere yoga o danza. Ne ho bisogno, mi mancano.

Meno whatsup: soprattutto dopo cena. Questo mi dispiace già, anche ora mentre scrivo. Perché è così che comunico con le amiche più care, con cui abbiamo scambi interessanti, sinceri e sempre molto lucidi e ironici. Ma troppa tecnologia - cellulare, pc, blog, email, in una continua attesa verso lo scambio - devo ammettere, mi distrae.

Veronica-carattere: gridare di meno. Non che accada spesso ma negli ultimi tempi sì, sotto pressione strillo un po'. E' un perfetto e immediato canale di sfogo delle tensioni, frustrazioni, stanchezze. Ma non mi piace.

Mamma: rendere le bambine più indipendenti, ognuna secondo le proprie capacità. Continuare ad insegnare loro la bellezza delle piccole cose, ad essere creative, curiose, allegre. E a vivere le cose con tranquillità e coi loro tempi. Questo è difficile, però.

Random buoni propositi:
Scegliere una sera fissa a settimana dedicata ad un film sul divano con F. Mio, sacrosanta come fosse un'uscita al cinema.  Sennò è un continuo: "Domani sera, ormai stasera è tardi..."

E adesso ...


... veniamo ai buoni propositi che sempre disattendo ma che mi piace ripropormi ogni anno.

Bere meno coca-cola
Essere meno malinconica all'idea che le bambine crescano. Almeno un po' meno malinconica.
Comprare meno scarpe (ma anche meno ciabatte: ora impazzisco anche per loro). E smetterla di pensare alle scarpe.
Camminare con più delicatezza.

E voi. Cosa chiedete a voi stesse per l'anno che verrà?

Auguro a chi passa di qui un bellissimo nuovo anno, pieno di buone letture, qualche viaggio, ottime chiacchiere, cene con amici, buone colazioni, entusiasmo, gratitudine, bei progetti ma anche pigrizia, semplici momenti con semplici buone cose.

mercoledì 25 dicembre 2013

Aspettando oggi. Di cui invece parlerò.

Un post in ritardo, e di tanto, perché in questo mese ho vissuto cose belle una in fila all'altra senza aver tempo di raccontarle, o il coraggio di raccontarle, perché  i momenti magici "perdono" nel racconto, malgrado le buone parole ed immagini. Ma, tant'è, ho molta voglia e bisogno di tenerne traccia ugualmente, come riesco: anche per questo nasce Mentre dormono (che peraltro in questi giorni dormono tutte molto poco).
E così, qualche scorcio...

 

Le vostre righe, e boccoli, quei dettagli che mi fanno impazzire e fanno prendere la macchina fotografica anche se sto impastando la pizza o siamo di fretta perché dobbiamo andare fuori.
  
Due anni. Penso: i primi due anni della tua vita, la fortuna di essere ancora mamma, il modo in cui mi metti alla prova e mi fai diventare una mamma anche un po' nuova, perché sei diversa dalle tue sorelle: tu vuoi quello che vuoi ed hai un'ostinazione tutta tua. Poi però sei capace di baci pieni di slancio, che non sono gesti automatici ma straripamenti improvvisi d'amore. E sono anche un po' malinconica, come ogni volta che metto via un vestito che vi è venuto piccolo. Felice che state crescendo. Triste che state crescendo.
E poi, senza foto: le cene con gli amici, colazioni con le amiche, i doni pensati a lungo, tante ricette nuove, l'attesa con voi a leggere le storie di Babbo la sera. E le corse in centro storico, pieno di luci e profumi, per cuocere in tempo le ceramiche natalizie.



Vendute  e regalate e, questa volta, fatte anche per me, per questa casa nuova che ora sento più mia.

Sapete, mi piacerebbe dire di poter essere stata la ragazza alla finestra che aspetta il Natale con una teiera affianco, anche solo a tratti, ma no: non posso. Sono arrivata ad oggi piena di felicità ma sbilanciata in avanti, con passo spedito su e giù dal centro sino alla parte alta della città dove viviamo, ripassando mentalmente troppe volte le molte cose da fare, continuando a compilare liste di "to do" sulla scrivania, in agenda e sul telefono. Ah, le liste... Io voglio arrivare con più calma al Natale: forse si tratta di anticipare o forse di semplificare.
A tutti quelli che passano di qui:abbiate un buonissimo Natale, perché ancora lo è. Ed un quesito: avvertite anche voi la necessità di arrivare a questo giorno con meno affanno e rincorse? E poi: c'è un modo?